Pranzo e cenone di natale: la tradizione nel mondo e tante idee originali

Lo amiamo e lo odiamo. Per lo stesso motivo: pranzi, cenoni e merende. L’appuntamento con il Natale è sempre così: atteso per i regali, il buon cibo, i dolci, la vicinanza di amici e parenti. Ma sappiamo che finiti i giorni di baldoria la bilancia, impietosa, ce la farà pagare, e da lì ricominceremo con le diete. Ma visto il primo giorno di dieta non è così vicino, e in fondo un paio di chili non fanno male a nessuna, godiamoci i nostri pranzi e il cenone di Natale e Capodanno. Senza abbuffarci, naturalmente, ma concedendoci tutto ciò che neghiamo alla gola durante il resto dell’anno, soprattutto i tipici dolci di Natale. Crapula a parte, ci siamo mai chieste come sia nata la tradizione del pranzo di Natale e come venga celebrata in giro per il mondo? Scopriamolo subito, perché quando si è a tavola, a Natale, è anche bello aver qualcosa di nuovo da raccontare!

Pranzo e cenone di natale: la tradizione nel mondo e tante idee originali

La tradizione del pranzo di Natale e le usanze nel mondo

Le origini religiose del Natale le conosciamo tutte (o pensiamo di conoscerle). Ma accanto a queste, il Natale è una festa accompagnata da costumi, folclore e celebrazioni che cambiano da Paese a Paese: possiamo citare per esempio l’albero, oppure, in tema di menù di Natale, lo zampone e il cotechino.

In particolare, la vigilia di Natale è contraddistinta da una ricca cena, ma non si tratta di un’usanza diffusa in tutto il mondo. In Paesi come il Regno Unito, nel Nord America e in Australia, per esempio, si festeggia con la cena di Natale anziché della Vigilia.

Il Belpaese peraltro costituisce un unicum perché in Italia la cosiddetta cena della Vigilia varia molto a seconda delle zone: in ogni regione, quando non in ogni città e paese, ci sono diverse tradizioni, ciascuna con le sue ricette natalizie anche se parliamo quasi sempre di «cene di magro», trattandosi di vigilia di festività religiosa. I costumi italiani non variano soltanto sulla scorta dei piatti natalizi, ma anche in base al giorno in cui generalmente si festeggia a suon di piatti di Natale. In alcune zone si festeggia il pranzo nel giorno stesso di Natale, e a seconda dei casi (e dei gusti) viene servito un menù di pesce per Natale oppure di carne, mentre il cenone della Vigilia viene del tutto ignorato, in netto contrasto con quanto avviene nella tradizione scandinava.

Ma andiamo a vedere come sono le ricette di Natale in giro per il mondo. Nella Francia settentrionale, per esempio, si festeggia con la fressure de porc, un secondo per Natale preparato con carne e interiora di maiale. Il piatto natalizio per eccellenza in Francia è tuttavia un dolce, ossia la galette des rois (letteralmente “torta dei re”), un dolce di Natale a base di pasta sfoglia e ripieno di crema alle mandorle. Al suo interno viene nascosta una statuina del Presepe di porcellana o gesso: chi la trova è incoronato “re della festa”, da cui il nome della torta.

In Spagna il piatto di Natale per eccellenza, derivato dalla tradizione catalana, è l’escudelle i carn d’olla, vale a dire una zuppa di verdura e carne, mentre tra i secondi piatti di Natale che vanno per la maggiore c’è il tacchino con frutta glassata al forno.

In Germania e nel centro Europa in generale i dolci di Natale fanno la parte del leone, laddove in Gran Bretagna si va di tacchino arrosto ripieno con nocciole tritate, carne di vitello, bacon e grasso di rognone. La cucina irlandese, dal canto suo, è piuttosto semplice, ma non per questo meno saporita, e le ricette per Natale non fanno eccezione. In Romania predomina, tra i secondi di Natale, la carne di maiale cucinata in piatti come piftie de porc e sarmale de porc accompagnati da mamalinga, una sorta di polenta.

Spostandoci Oltreoceano, troviamo nel menu di Natale di Canada, Stati Uniti e Oceania grosso modo le stesse tradizioni della Gran Bretagna, con la differenza che in Nord America il tacchino arrosto è condito con salsa di mirtilli, per esempio. In Messico si festeggia a suon di piñata, ossia pignatta, un contenitore riempito di dolci per Natale, canditi e frutta: la pignatta viene rotta dai bambini che possono così gustarsi le leccornie natalizie.

Chiudiamo questa carrellata sulle ricette per il pranzo di Natale con qualche curiosità. Sulle tavole norvegesi a Natale non manca mai la renna, mentre nell’Est europeo è preferito il cervo arrosto; il cinghiale selvatico è un secondo piatto di Natale polacco, mentre per quanto riguarda i dolci di Natale in Svezia e in alcune aree del Nord America spopola il Christmas porridge (o julgröt) preparato con riso, burro, cannella e zucchero e con una mandorla nascosta nel dolce. Chi la trova, si dice, convolerà a nozze entro la fine dell’anno nuovo.

Dopo aver visto cosa si mangia nel mondo, concediamoci un po’ di leggerezza parlando di una delle cose che più amiamo del 25 dicembre e dintorni: i dolci di Natale!

I dolci per Natale in Italia e… non solo!

Abbiamo già accennato a quali siano alcuni dolci di Natale di altri Paesi, ma ora entriamo nello specifico. In Italia, come sappiamo, il pandoro e il panettone richiamano subito campanellini e slitte, ma il pranzo di Natale ha ricette tante ricette golosissime e variegate. Possiamo citare il torrone, il marzapane, i mostaccioli, il croccante, le castagnole, il buccellato siciliano, i ricciarelli, il panforte o il panpepato. Alcuni di questi dolci di Natale ci accomunano ad altri Paesi: il torrone, per esempio, è molto apprezzato anche in Spagna, affiancato dai polvorones, dolcetti friabili a base di cocco. Anche con la Francia abbiamo qualcosa in comune, ossia il Buche de Noel, quello che noi chiamiamo tronchetto di Natale.

In Finlandia invece è un po’ diverso. La festività è molto sentita e, già dai giorni immediatamente precedenti il 25 dicembre, le case si riempiono dei profumi dei più svariati dolci per Natale, dalle paste a forma di stella guarnite con marmellata ai biscotti di ogni forma chiamati piparkakku. Il cenone di Natale, tra l’altro, viene servito nel tardo pomeriggio, già a partire dalle 17. Nella vicina Svezia, come molte di noi sapranno, sono molto popolari i biscotti di pan di zenzero (che non dispiacciono affatto nemmeno a noi) e alla cannella.  In questo caso, per chi ha fantasia a non finire, si potrebbe pensare di realizzare anche delle simpatiche alternative personalizzate come dei biscotti glassati ispirati ai nostri classici Disney preferiti.

Chiudiamo con gli Stati Uniti, dove i dolci per Natale sono i brownies (che acquolina…) oppure le mince pies, tortine di pasta frolla con frutta secca. E proprio le mince pies, secondo la tradizione, sarebbero il piatto preferito di Babbo Natale. Sarà vero? Chissà, dovremmo chiederlo all’uomo con la barba bianca in persona. Che magari, dotto com’è sul tema, saprebbe darci anche qualche consiglio in tema di bon ton di Natale!

A tavola con classe: il bon ton di Natale

Ci sono dei quesiti amletici che ci accompagnano sempre. Uno di questo è: «Come apparecchio la tavola di Natale per non fare errori?». Il galateo detta delle regole e anche noi abbiamo qualche consiglio perché è giusto che la tavola sia all’altezza delle nostre ricette per il pranzo di Natale! Vi proponiamo due modalità per apparecchiare la tavola natalizia: una più classica, che rispetta la tradizione del pranzo di Natale, e una più frizzante e contemporanea, che tuttavia non stonerà con un menù di Natale particolare, magari vegetariano o vegano. 

Nel primo caso puntiamo su una semplicità elegante: apparecchiamo la tavola con una bella tovaglia bianca, magari ricamata, alla quale abbinare piatti egualmente candidi e posate di acciaio o d’argento, possibilmente non troppo sfarzose. Il punto di forza della nostra tavola classica saranno i calici: stupiamo i nostri ospiti con un servizio colorato, anche di design, scegliendo colori a tema natalizio come il rosso o l’argento, ai quali abbinare un centrotavola raffinato, proprio come le nostre ricette di Natale! Il colore è concesso anche per gli “accessori”, ossia tovaglioli, segnaposti o candele, che creeranno una perfetta atmosfera natalizia.

Se volessimo invece dare alla nostra tavola di Natale un taglio più “leggero”, magari per la presenza di tanti bambini, puntiamo tutto sul colore. Liberiamo la fantasia e abbiniamo piatte e posate presi da servizi diversi, idem per i tovaglioli e i bicchieri. In un tale tripudio di colori, prestiamo attenzione ai dettagli: possiamo per esempio legare il tovagliolo con un elegante nastro dorato oppure argentato, procurandoci (o realizzando) un centrotavola con rametti d’abete. O, ancora, un vaso di vetro con acqua e candele galleggianti. L’effetto è assicurato.

Un altro aspetto fondamentale per la nostra tavola del 25 dicembre è la disposizione delle posate che ci permetteranno di gustare in tutta la loro prelibatezza i nostri piatti natalizi. Anzitutto, per ogni ospite mettiamo un sottopiatto e posizioniamo i coltelli a destra con la lama rivolta verso l’interno, il cucchiaio alla destra del coltello e le forchette alla sua sinistra. Chiariamo quale debba essere l’ordine delle forchette: forchetta da insalata, da primi piatti (ovviamente di Natale!) e poi da pesce. All’estrema sinistra posizioniamo i tovaglioli, e nella parte superiore del piatto le posate per i nostri dolci di Natale: la forchettina con i rebbi verso destra, direzione che deve seguire pure il cucchiaino.

Abbiamo finito: siamo pronte per accogliere i nostri ospiti e goderci in tutta serenità i nostri primi e secondi piatti e dolci di Natale! Che naturalmente possono essere anche alternativi. Vegetariani, per esempio.

Come cambia la tradizione del pranzo di Natale: i piatti vegetariani

Come sappiamo, molte persone sono vegetariane, e se tra queste c’è qualche nostro ospite dovremo pensare a un pranzo di Natale vegetariano. Non è necessario impazzire, possiamo puntare sulla semplicità senza rinunciare al gusto.

Come primi piatti di Natale per ospiti vegetariani potremmo cucinare dei tortelli con zucca e noci ai semi di papavero, una variante di un primo piatto di Natale tradizionale, ossia i tortelli di zucca. Al ripieno della ricetta base aggiungiamo buccia d’arancia e noci e poi condiamo con un sughetto ai semi di papavero e zucca. In alternativa potremmo optare per dei cannelloni, altro primo piatto tipico di Natale, preparati con radicchio e zabaione salato, che si ottiene sbattendo tuorli e zucchero mescolati con marsala e brodo salati, pepati e cotti a bagnomaria fino a ottenere un composto denso e spumoso.

Per quanto riguarda i secondi piatti di Natale vegetariani, suggeriamo la semplicità di un polpettone alle verdure, da preparare con verdure a piacere, oppure dei fagottini ripieni di ricotta.

In tema di dolci di Natale vegetariani, infine, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, visto che tutti o quasi si prestano all’occasione!

Dopo aver parlato di vegetariani, non può mancare un accenno al pranzo di Natale vegano!

Idee per un pranzo di Natale vegano

Potrebbe capitare che tra i nostri invitati ci siano dei vegani, per i quali sarà opportuno prevedere per tempo un menù di Natale ad hoc cercando di stupire i nostri ospiti!

Partiamo dall’antipasto di Natale. Come antipasti per il pranzo di Natale vegano andranno benissimo gli antipasti tradizionali, semplicemente “epurati” dalle materie prime che i vegani non mangiano. Oppure, per creare antipasti di Natale ad hoc, potremmo preparare delle olive ripiene a piacere o una crudité.

Tra i primi per Natale vegani, gli invitati apprezzeranno di sicuro una vellutata di zucca o dei classicissimi cappelletti in brodo serviti in un’originale zucca intagliata. Se invece volessimo puntare sulla pasta, cuciniamo dei fusilli ai due formaggi vegani, come per esempio il grana vegano e il formaggino di anacardi. La preparazione è grossomodo la stessa della pasta ai 4 formaggi: i nostri commensali la adoreranno!

Per quanto riguarda i secondi piatti per Natale vegani, un’opzione che lascerà sicuramente tutti sbalorditi è la polenta ripiena con funghi trifolati, noci e ragù di seitan.

Chiudiamo naturalmente il nostro pranzo o cenone di Natale con i dolci. La apple crumble è un’ottima idea, da preparare con zucchero di canna integrale, amido di mais e cannella e, per la copertura, con fiocchi d’avena, farina bianca, zucchero integrale, mandorle e burro di soia biologico. Un vegano apprezzerà sicuramente anche delle scorze d’arancia candite, oppure un “classico” panettone vegano, che si può trovare anche in commercio.

Ora che abbiamo affrontato tutti gli aspetti del pranzo di Natale, ricette facili comprese, non ci resta che aspettare il 24 e il 25 dicembre e goderci a pieno tutte le nostre ricette per il pranzo di Natale. Buon appetito e auguri!

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