I casoncelli bresciani sono un piatto tipico di località in provincia di Brescia come Barbariga, Longhena, Pontoglio e Castelcovati. Esiste tuttavia anche una variante bergamasca che si distingue principalmente per l’aggiunta di salumi all’interno del ripieno. Entrambe le ricette dei casoncelli sono però accomunate dal fatto di essere un piatto di recupero, sontuoso e goloso sì ma sempre di recupero.
La preparazione dei casoncelli bresciani prevede la realizzazione di un ripieno a base di carne di manzo, il classico trito composto da carota, sedano e cipolla, parmigiano grattugiato, pangrattato e un uovo. Il tutto viene racchiuso in delle sfoglie di pasta all’uovo: come sempre in questi casi, bisogna prevedere un tuorlo ogni cento grammi di farina e vi occorre una macchina per sfogliare la pasta, che sia manuale o elettrica poco cambia, in modo che la sfoglia vivendo più sottile possibile. La macchina per sfogliare la pasta in versione elettrica è sicuramente più comoda per le persone che non hanno molto forza nelle braccia.
La ricetta dei casoncelli bresciani rappresenta quindi un piatto tradizionale, tuttavia non sono molto inclusivi: come molti piatti di recupero, prevede un certo eclettismo negli ingredienti. Quindi i casoncelli non vanno bene per i vegani e per i vegetariani, a causa rispettivamente della presenza di prodotti di provenienza animale e di carne. Non vanno bene per i celiaci, dato che si utilizza una farina contenente glutine. E non vanno bene per coloro che presentano intolleranze o allergie al singolo ingrediente, come gli intolleranti al lattosio o coloro che sono allergici all’albume.
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