Nel centro Italia, soprattutto in Abruzzo e nelle Marche, cicerchiata è sinonimo di carnevale. Senza questo dolce tipico, fritto e colorato, il carnevale non sarebbe proprio lo stesso.
Probabilmente il nome cicerchiata è stato scelto per ricordare le cicerchie, una antica varietà di legumi un tempo molto diffusa soprattutto in Abruzzo, dalla forma simile a piccole palline. Oggi le cicerchie sono un piatto tipico regionale poco conosciuto nel resto d’Italia, ma ancora coltivato come specialità gastronomica nelle regioni del centro.
Quando in Abruzzo si coltivavano cicerchie in abbondanza, il territorio era votato anche all’apicoltura e il miele di questo territorio era considerato una vera eccellenza. Per questo i dolci a base di miele, come la cicerchiata, erano tra i più diffusi.
La forma tipica della cicerchiata è a ciambella, ma sono comuni anche le monoporzioni, preparate in piccoli pirottini, molto più comode al consumo. La versione più conosciuta di questo dolce prevede la frittura nell’olio di semi, ma c’è anche chi preferisce friggere nello strutto. A voi la scelta.
La cicerchiata assomiglia moltissimo agli struffoli napoletani, realizzati però in occasione del Natale, e ancor più alla Pignolata calabrese, che si prepara proprio per Carnevale. Se non avete mai provato a realizzarla, trovate la ricetta qui:
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