L’orzotto alla trentina è una zuppa interessante da preparare nelle fredde giornate d’inverno, perché sì, scalda il palato e il corpo, ma il suo essere così gustosa scalda anche il cuore. Trattandosi di una ricetta tradizionale e quindi codificata, l’ortodossia non ammetterebbe sostituzioni, il che rende il piatto poco inclusivo, perché non va bene per chi soffre di celiachia, a causa di ingredienti contenenti glutine, né va bene per vegetariani e vegani per via della presenza di carne. A questo si aggiunga che neppure i bambini possono consumarla, perché i funghi non si metabolizzano prima dei 12 anni.
La preparazione dell’orzotto alla trentina inizia dalla scelta dell’orzo: avete davanti un bivio, o l’orzo decorticato (che dovete tenere a bagno come indicato tra i consigli della ricetta) o l’orzo perlato (per cui potete bypassare il passaggio). Andrebbe poi utilizzata una pentola capiente con il fondo rinforzato in acciaio, ma va benissimo anche una pignatta, il che torna utile quando si serve la pietanza in tavola, perché la pignatta conserva il fascino contadino delle cose semplici e genuine, proprio come questa ricetta.
L’orzotto alla trentina è infatti un cibo contenente diversi ingredienti, ma naturalmente è predominante l’orzo, che è un ingrediente molto sano. Si ritiene infatti che aiuti a regolare l’intestino, che riduca i livelli di colesterolo cattivo nel sangue e che sia molto soddisfacente sul fronte della fame. Tra le sostanze contenute nell’orzo si possono annoverare le vitamine del gruppo B, il calcio, il ferro, il magnesio, il fosforo e il potassio.
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