Papassini, papassinu, pabassinos, pabassinas… i nomi per chiamare questi dolcetti sono tanti quanti le varianti che si trovano assaggiandoli di paese in paese. Il nome prende origine dalla parola sarda papassa, o pabassa, che significa uva passa, ed è un ingrediente che, nonostante le ricette varino addirittura di famiglia in famiglia, non manca mai nell’impasto.
Questi biscotti vengono preparati in tutta la Sardegna soprattutto in occasione della festa di Ognissanti, ma ormai è abbastanza facile trovarli nelle pasticcerie, e anche nei supermercati, tutto l’anno. La ricetta originaria, la capostipite delle mille che ne sono seguite, viene attribuita a un paese che si chiama Ittiri e si trova nell’entroterra tra Sassari e Alghero.
I papassini hanno la cappa, ossia, per i non sardi, una glassa bianca che li copre e che viene arricchita e colorata con zuccherini variopinti. Ma anche su questo non tutti si trovano d’accordo, e qualcuno preferisce cucinarli senza cappa. Cosa che, tra l’altro, vi consigliamo sia se volete ridurre l’apporto calorico di questi dolcetti, sia se avete fretta di servirli, perché per vedere indurire la glassa serve attendere mezza giornata.
State cercando altri dolci per festeggiare la ricorrenza di Ognissanti? Non potete quindi non preparare con le vostre mani il pane dei morti.
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