Parliamo della ricetta della piadina romagnola, famosissimo sostituto del pane, servito accompagnato da salumi, verdure, formaggi, sott’oli, marmellate…e chi più ne ha più ne metta! Perfetto come antipasto oppure come piatto unico.
I romagnoli sono soliti gustare la piadina sia ripiena con il classico prosciutto crudo, squacquerone e rucola, oppure come pane accompagnata a sardoncini (alici) grigliati radicchi di campo e cipolla fresca.
Diffusa ovunque ma nata in terre di Romagna, dove ancora oggi ci si contende la “vera ricetta”: da Riccione a Forlì c’è la lotta allo spessore ideale della piadina.
A partire da Forlì dove la tradizione chiede una piadina più spessa e morbida, fino a Rimini e Riccione dove viene tirata sottile sottile e ha la particolarità di essere sfogliata. Questioni di gusti!
Tutte le versioni sono squisite, e come potrebbe essere altrimenti?? Dal momento che l’ingrediente principale è lo strutto… e lo strutto fa magie in ogni dove!!
È uno dei condimenti prediletti dalla cucina dell’Emilia – Romagna, viene usato al posto di burro, olio o margarina e in sostanza si tratta di grasso animale. La sua particolarità è dare sapore ai piatti e renderli morbidi o, nel caso della piadina, friabili.
La tradizione vuole che la piadina venga impastata e tirata a mano, e che venga infine cotta sul tipico testo di terracotta. Un piatto di argilla fatto a mano che viene posizionato direttamente sul fornello e dona alla piadina il sapore unico di antico e naturale.
Tra le tante versioni della piadina io prediligo quella “riminese”, quindi sottile e sfogliata. Si sprecano gli accompagnamenti e i ripieni per questa delizia, ma in questo caso ecco un’idea diversa dal solito…vediamo se vi gusta!!
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