Il rognone trifolato è un piatto al tempo stesso gustoso e raffinato, tuttavia è anche considerato “povero”, per via delle sue origini. Il rognone rappresenta infatti una parte delle interiora di un animale (noi abbiamo scelto il vitello), nello specifico i reni: in realtà, molte ricette provenienti dalla tradizione contadina e considerate povere sono diventate nel tempo piatti raffinatissimi, che vengono proposti anche durante pasti dedicati a festeggiamenti o ricorrenze.
Non fatevi spaventare dal fatto che magari non abbiate sentito molte volte l’espressione “rognone trifolato” nella vostra vita: la pietanza è davvero di semplice realizzazione. Si cuoce infatti il rognone aromatizzato con l’aglio e sfumato con il vino in una padella con l’olio di oliva. La cottura deve essere lenta e successivamente, quando impiattate, dovete tagliare a fettine il vostro rognone cotto. Ricordate però che non tutti mangiano interiora per una questione di gusto personale, e quindi è meglio non proporre la ricetta se non conoscete bene i vostri commensali.
Trattandosi di interiora, e soprattutto di interiora che servono a filtrare le impurità quando un animale in vita, dovete pulirle opportunamente: è possibile che parte della pulizia sia già avvenuta in macelleria, tuttavia in casa è meglio incidere i rognoni e lasciarli in ammollo con aceto bianco fino a che non cambiano di colore (ovvero si ingrigiscono un po’ da crudi). Solo successivamente passerete a preparare il vostro rognone trifolato in tutta sicurezza.
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