Gli spaghetti alla tarantina sono un piatto che contiene tutto il fascino di una città marittima che purtroppo risente di diverse criticità. Però c’è una cosa importante da non trascurare: ogni luogo, nonostante le difficoltà che si ritrova a fronteggiare e al netto di esse, ha un retaggio, un’identità. E l’identità di Taranto è presente, oltre che in una storia interessante e antica, anche sulle sue tavole.
Per la verità, più che parlare di spaghetti alla tarantina, si dovrebbe parlare di pasta alla tarantina, dato che vengono usati i ditalini o i tubettini, lisci o rigati, che dir si voglia per preparare questa ricetta. Tuttavia il condimento è così buono e saporito che ci sta bene qualsiasi taglio di pasta e soprattutto qualsiasi taglio di spaghetti, da quelli rigati agli spaghettoni, dagli spaghettini agli spaghetti quadrati.
Per quanto riguardano le cozze possono essere anche quelle allevate, purché siano ben fresche e rispettose del fermo biologico: questo piatto non va infatti preparato quando le cozze non possono essere pescate.
Per accompagnare gli spaghetti alla tarantina, l’ideale è un vino bianco pugliese autoctono, come un Verdeca, ma vanno benissimo anche vini da uve importante o da viti piantate in loco: dal Sauvignon Blanc al Fiano Minutolo, passando per lo Chardonnay. Da provare anche l’accostamento con un rosato Negramaro.
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