Lo strudel di mele è una ricetta tradizionale austriaca, che probabilmente affonda le sue radici in tradizioni altre dal punto di vista geografico (arabe, turche, palestinesi), in relazione al tipo di impasto che racchiude il ripieno: una pasta tirata che ricorda la pasta sfoglia ma è meno lucida e più compatta, e al tempo stesso è molto lontana dalla pasta frolla, perché invece più elastica.
Anticamente lo strudel di mele era una pietanza molto utilizzata dai soldati perché poteva essere mangiato nel tempo, mantenendosi a lungo durante gli spostamenti. C’è una ricetta italiana simile, le gelosie (la trovate tra le varianti): tuttavia queste sono fatte di pasta frolla, con diversi tipi di marmellate all’interno (fino a un massimo di 4), ma anche qui pinoli, uvette, aromi come chiodi di garofano e cannella. E anche in questo caso parliamo di un dessert che si conserva a lungo.
Il ripieno dello strudel di miele si realizza “marinando”, per così dire, dei cubetti di mela con zucchero, cannella e buccia di limone, per poi mescolarle appunto con uvetta, pangrattato e burro (o pan di Spagna), pinoli e naturalmente, come accennato, chiodi di garofano. Di solito si serve in un piatto con la panna montata o del gelato alla vaniglia, ma si tratta di aggiunte eterodosse. Esattamente come quando vi si aggiunge perfino la panna acida.
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