La zuppa di lenticchie è uno dei più classici comfort food vegani all’origine disponibile in qualsiasi giorno dell’anno: perfino in estate può risultare piacevole in una variante tiepida o fredda. Accade perché vi si usano le lenticchie secche e quindi la pietanza non risente della stagionalità.
Può essere piacevole per adulti e bambini, nell’ultimo caso in una versione frullata perché da piccoli non sempre sia facilità ad assimilare le piccole bucce che caratterizzano i legumi, anche se decorticati.
La preparazione della zuppa di lenticchie è abbastanza comune: si prepara una sorta di brodo vegetale con un trito di carota, cipolla e sedano, insieme alle lenticchie stesse. L’insieme deve prima bollire e poi può cuocere a fuoco lento. Usiamo, per ragioni di comodità e di estetica, una tradizionale pignatta in terracotta, ma va benissimo anche una comune pentola, meglio se in pietra lavica.
Le lenticchie, fondamentali per preparare la nostra zuppa di lenticchie, sono solitamente un cibo che chi soffre di gotta o uremia non può consumare, ma la pietanza è in generale abbastanza inclusiva sia dal punto di vista filosofico – è completamente cruelty free – che dal punto di vista di allergie e intolleranze.
Alle lenticchie si attribuiscono proprietà antiossidanti, oltre a rappresentare un aiuto per il buon funzionamento dell’intestino. Tra gli elementi nutrizionali notevoli troviamo potassio, fosforo, magnesio, calcio e ferro.
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