Coniglio in umido

Un grande classico della cucina regionale italiana è il coniglio in umido. Esistono moltissimi modi per prepararlo: per esempio c’è chi lo fa con l’aggiunta di un po’ di brodo, tuttavia in questa ricetta preferiamo il sughetto che si genera dalla cottura della carne stessa e dagli ortaggi coinvolti, in particolare dalla cipolla, dalla polpa di pomodoro e dalle patate.

Si può preparare con una comune pentola o padella, ma preferiamo fare il coniglio in umido in pignatta: magari la prima volta sarà un’esperienza inaspettata per voi, ma via via vi innamorerete di questo tipo di cottura, che è adatto a chi in cucina non ama seguire troppo le convenzioni e i passaggi. Con la pignatta infatti gran parte degli ingredienti nelle cotture in umido a base di carne (ma anche in quelle vegan completamente a base di ortaggi) vengono cotti tutti insieme, avvalendosi del sughetto di cottura con cui nel piatto vi divertirete sicuramente a fare la scarpetta, anche se non è un gesto esattamente bon ton.

Ricordate che il coniglio non è sempre disponibile in macelleria, soprattutto in alcune stagioni dell’anno, per cui va prenotato prima. In estate e autunno è particolarmente tenero e quindi si presta a essere cucinato secondo diverse ricette.

Il coniglio in umido si accompagna con alcolici leggeri, come vino bianco o rosato, ma anche con una birra, possibilmente artigianale, se la preferite.

Quando preparare questa ricetta?

Il coniglio in umido è un ottimo secondo piatto ma può costituire anche un piatto unico. Adatto per pranzo o per cena, è l’ideale nelle serate estive o autunnali.

Preparazione

  1. Nella pignatta mettete gran parte degli ingredienti in quest’ordine: fondo d’olio d’oliva, cipolla e aglio tritati, il coniglio tagliato a pezzi non troppo grandi, la polpa di pomodoro, le patate pulite e tagliate a cubetti.

  2. Cuocete tutto a fuoco lentissimo: occhio che la pignatta ci mette un po’ a sfrigolare. Di tanto in tanto mescolate, in modo che nessun ingrediente si attacchi sul fondo.

  3. Sfumate con il vino bianco.

  4. Aggiungete gli aromi rimanenti (alloro, salvia e rosmarino).

  5. Aggiustate di sale e di pepe.

Varianti

Coniglio in umido in bianco

Con questa variante, non si utilizzano i pomodori pelati, ma la ricetta resta grosso modo invariata. Magari utilizzate più cipolla e più vino per la formazione del tipico sughetto.

Coniglio in umido con olive

In questa variante, non si utilizzano le patate, ma a fine cottura si aggiungono delle olive verdi.

Coniglio alla cacciatora

In questa variante non ci sono le patate.

Curiosità e consigli

  • Il coniglio (se proveniente da allevamento) va sciacquato con l’aceto bianco prima di cucinarlo.
  • Se il coniglio è da cacciagione e non proviene da allevamento, la sera prima di cucinarlo lo si mette in acqua con aceto bianco, sale, pepe, erbette aromatiche e aglio tritato.
  • Potete aggiungere, oltre ai pomodori e alle patate, anche degli altri ortaggi che possono risultare di vostro gradimento, come le carote, le zucchine o i peperoni.
  • Per la cottura è meglio una pignatta in terracotta: badate a sceglierne una che supporta la cottura sul fornello e non nel camino.
  • Un luogo comune vuole che l’acquisto del coniglio avvenga in macelleria con un animale scuoiato ma munito di testa: quasi sicuramente è una leggenda metropolitana, ma non guasta essere certi che andrete a mangiare sicuramente coniglio, quindi sì, la testa ci deve essere, la togliete prima di cucinare.
  • Questa preparazione per il coniglio in umido è utilizzata in alcune regioni d’Italia, per cui forse non tutti si potrebbero trovare d’accordo, ma è davvero molto semplice.
  • Fate attenzione alla cottura, perché il coniglio non sia troppo cotto: toglietelo dal fuoco un attimo prima che sia giusto, perché all’interno della pignatta la cottura continua da sola per qualche minuto.