L’Acquacotta è una zuppa toscana che ha origini antiche e ancor oggi ci racconta come erano i pasti dei pastori, dei contadini e dei custodi di bestiame che si muovevano nella Maremma e che lì sono conosciuti col nome di butteri.
La ricetta variava sia in base alla stagionalità degli ingredienti che alla reperibilità degli stessi. Il nome “acquacotta” infatti resta indefinito, vario: non includendo nessun ingrediente oltre all’acqua, li include potenzialmente tutti.
Le verdure erano quelle di stagione, meglio ancora se mischiate a erbe di campo che potevano essere raccolte facilmente. La cicoria selvatica e il tarassaco erano spesso protagonisti di questa pietanza, ma oggi non si trovano più.
L’Acquacotta si accompagna necessariamente con qualche fetta di pane tostato, certamente sciocco, ossia il pane realizzato senza sale nell’impasto, proprio come si fa in tutta la Toscana. Tuttavia a casa potete tranquillamente accompagnarla con il pane che avete a disposizione: il pane raffermo è una preziosa risorsa e, oltre che per le zuppe, potete riutilizzarlo in moltissimi modi.
Oggi, con tutte le verdure a disposizione, l’Acquacotta può essere una minestra decisamente ricca di sapore e di ingredienti e nelle case di serve addirittura con l’aggiunta di un uovo.
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