Butter chicken è il nome internazionale con cui viene indicato il murgh makhani: entrambi i nomi vogliono dire pollo al burro, anche se poi non c’è tantissimo burro in questa ricetta. Il burro viene infatti utilizzato per rosolare il pollo, quella cremosità che appare al primo sguardo è legata invece all’utilizzo, nella preparazione, dello yogurt greco.
Non si tratta di una ricetta tradizionale indiana, ma dell’invenzione creativa di tre chef originari del Punjab, ossia Kundan Lal Gujral, Kundan Lal Jaggi e Thakur Dass. La cosa interessante è che il butter chicken è nato, come molto spesso accade, per caso: si sono voluti combinare gli ingredienti avanzati che oggi compongono la ricetta. Quindi si tratta di una delle cosiddette preparazioni svuotafrigo, anche se il frigo in questione era quello di una catena di ristoranti e non quello di una famiglia comune.
Questa versione del butter chicken è un po’ più semplice di quella tradizionale, più che altro perché sarebbe difficile trovare alcuni ingredienti con cui il pollo viene fatto marinare prima della cottura, ossia lo yogurt indiano, che prende il nome di dahi, e il peperoncino del Kashmir.
Le altre spezie che abbiamo comunque incluso si possono trovare invece nei centri commerciali oppure negli empori dedicati alla cucina etnica, che sono presenti per lo più nelle grandi città. La cottura avviene nel tandoor, ma in alternativa possiamo usare una pignatta o una normale padella.
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