Gli involtini vietnamiti assomigliano agli involtini primavera cinesi ma sono completamente differenti. Se i secondi sono vegan, i primi possono essere farciti con numerosi ingredienti, sia di carne che di pesce: l’importante è non utilizzare formaggi, perché sarebbero etnicamente molto scorretti dato che le popolazioni asiatiche sono in gran parte intolleranti al lattosio.
Ci sono alcuni ingredienti degli involtini vietnamiti che sono di difficile reperimento. Se i noodles di riso si trovano praticamente in tutti i supermercati, lo stesso non si può dire della carta di riso. In alternativa, potete usare delle crespelle al vapore, come quelle che si usano con gli involtini primavera.
L’impasto è a base di farina di tipo 00, acqua e sale, ma richiede molto tempo di riposo e una stesura in cui si tende ad appiattire le crespelle le une sulle altre con il matterello, per poi dividerle quando si stanno per raffreddare a seguito della cottura.
Solitamente in questo tipo di involtini si usano i gamberi, tuttavia non sempre abbiamo disponibilità in Italia di gamberi freschi abbastanza grandi da risultare adatti a questa preparazione: le mazzancolle sono quindi più adeguate in termini di misura. In ogni caso, qui troverete un’estrema semplificazione della ricetta, anche per venire incontro a chi non ama una cucina troppo complessa.
Gli involtini vietnamiti si gustano con una salsa agrodolce che abbiamo ottenuto con passata di pomodoro diluita con un po’ d’acqua, aglio, zucchero di canna, succo di lime e naturalmente un po’ di peperoncini piccanti (anche di più rispetto alla misura indicata se la piccantezza non vi spaventa).
Cosa ne pensi?