I malfatti ricotta e spinaci sono un piatto tradizionale. In generale, indipendentemente dal tipo di condimento dell’impasto, i malfatti appartengono alla tradizione lombarda: sono vegetariani, come capita molto spesso alle pietanze di recupero provenienti dalla cucina contadina.
A volte la consapevolezza che emerge, quando si parla di questi argomenti, è che dovremmo tornare ai comportamenti virtuosi del passato per affrontare al meglio il presente: i cosiddetti piatti svuotafrigo rappresentano infatti una risorsa contro gli sprechi alimentari, uno dei grandi problemi sulla sostenibilità che ci ritroviamo a combattere ogni giorno.
Preparare i malfatti ricotta e spinaci è molto semplice, perché tutto si gioca sull’impasto. Tuttavia forse è bene fare attenzione, se si è principianti tra i fornelli, alla compattezza dell’impasto, che deve prevenire qualunque cedimento in fase di cottura e impiattamento. È il solito dilemma degli gnocchi: questo tipo di ricette va trattato con delicatezza sì, ma occorre che in primis l’impasto tenga e non si sbricioli prima di arrivare alla bocca dei vostri commensali.
Come dicevamo, i malfatti ricotta e spinaci sono un piatto vegetariano e quindi non possono essere consumati dai vegani, né da coloro che sono allergici o intolleranti al singolo ingrediente (in particolare i celiaci per la farina, gli allergici all’albume per le uova e gli intolleranti al lattosio per la ricotta). Se siete adulti potete accompagnare un pasto con un buon bicchiere di vino bianco lombardo, come un corposo Trebbiano o una bottiglia di Oltrepò Pavese.
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