La pizza piena è una ricetta tipica della Campania. Viene consumata solitamente nei giorni delle vigilie, durante le feste natalizie e soprattutto alla vigilia di Pasqua. In molte zone, in particolare di provincia, è il cibo che precede la festa e in un certo senso prepara lo stomaco alle grandi abbuffate che seguiranno, per ore, il giorno successivo.
Potrà sembrarvi che ogni provincia abbia la sua variante, ma non è così: la pizza piena è solo una, con delle piccole differenze a seconda di chi la cucina.
In dialetto viene chiamata “pizza chien’” (sì, il napoletano vuole la pizza con la schwa, ossia con la finale indistinta per usare un termine della linguistica), perché si tratta appunto di una pizza ripiena, di una sorta di quiche, un retaggio legato alla dominazione francese nel Regno di Napoli. Sono tante le ricette che provengono dalla cultura culinaria francese antica e la pizza piena è una di queste.
Abbiamo consigliato un certo ripieno per la pizza piena, ma in realtà la costante deve essere rappresentata sempre dalle uova. Poi potete metterci del formaggio stagionato grattugiato a vostra scelta e fino a tre differenti con pasta filante. Anche per i salumi e gli insaccati potete scegliere quali volete e spaziare fino alla mortadella e al capocollo. Per i più pigri: le macellerie, se siete in Campania, realizzano sempre dei misti per il ripieno della pizza piena (che va bene anche per il tortano o casatiello, a proposito di Natale).
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