Il pollo alla Kiev, che viene chiamato anche côtelette de volaille, è un piatto tradizionale comune ad alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica. Esattamente come accade per il borsch, è una sorta di pietanza contesa, in particolare tra Russia e Ucraina.
Tuttavia, a parte alcuni piatti ben codificati – il borsch lo è, ad esempio, ed è certamente ucraino – è difficile stabilire sempre con certezza se un piatto tradizionale appartenga di fatto a una nazione: tutti i luoghi del mondo sono soggetti a incontri e migrazioni e questo si riflette soprattutto sulla cucina.
Come si prepara il pollo alla Kiev? Nonostante il nome che appare esotico, non bisogna lasciarsi ingannare: si tratta fondamentalmente di petto di pollo ripieno con un composto a base di burro e aromi, che viene panato con uova e pangrattato per poi essere fritto in padella. Tra gli aromi non può mancare – e se vi piace potete usarlo in abbondanza – l’aglio, che è un ingrediente fondamentale per la cucina dei paesi dell’ex Unione Sovietica e nell’Est Europa in generale.
Naturalmente il pollo alla Kiev non può essere consumato da vegetariani e vegani, oltre che da coloro che sono intolleranti al lattosio per via del ripieno a base di burro. Per restare in tema Urss, potete accompagnare il pasto con un cocktail leggerissimo a base di 3 parti di succo di limone e 1 parte di vodka.
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