Gli spaghetti poveri sono una pietanza tipica della cucina regionale italiana, in particolare quella del sud Italia. Come spesso accade, la tradizione gastronomica del Belpaese, che si fonda su una cucina contadina, e ricca di quei cosiddetti piatti di recupero, ovvero quelle ricette che permettono di svuotare il frigo e la credenza dagli avanzi.
Oggigiorno si sta tornando a questo tipo di cucina, affinché le nostre abitudini, anche quelle alimentari, si rivelino maggiormente sostenibili.
E e va ricordato che gli spaghetti poveri sono tali solo nel nome, poiché sono in realtà ricchissimi di gusto, un gusto che ha a che fare con ingredienti tipici del Mediterraneo, come capperi e olive, oltre che aglio, cipolla e acciughe.
Un po’ di attenzione va prestata con i capperi, se usate quelli sotto sale. Si tratta infatti di un ingrediente troppo sapido, che ha bisogno di eliminare un po’ di sale. Se notate infatti, la ricetta non prevede ulteriori aggiunte di questo ingrediente, a meno che al momento dell’assaggio non se ne senta il bisogno, d’altra parte anche le acciughe sono un ingrediente solitamente abbastanza sapido.
La preparazione degli spaghetti poveri è estremamente semplice: si rosolano infatti in padella, con l’olio d’oliva, gran parte degli ingredienti, per poi saltare gli spaghetti bolliti in padella e aggiungere gli ultimi tocchi ovvero le olive denocciolate e il pangrattato che avrete provveduto precedentemente a tostare.
La ricetta è anche molto veloce ed è quindi dedicata a coloro che non vogliono rinunciare a sapori decisi pur non avendo molto tempo da trascorrere tra i fornelli.
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