Le brioche col tuppo sono uno dei dolci più tipici della pasticceria siciliana, insieme a cannoli, cassata e granita.
Se nel resto d’Italia la brioche si gusta prevalentemente a colazione, con caffè o cappuccino, la brioche col tuppo fa eccezione. Non c’è un orario preciso per mangiarla, ma dovrebbe sempre essere accompagnata da gelato o, meglio ancora, dalla tradizionale granita siciliana, magari alle mandorle.
Parliamo del nome curioso che ha questo dolce di pasta lievitata. Il termine brioche non è corretto, perché in Sicilia si chiama brioscia. Se credete che sia una storpiatura del termine francese, i siciliani vi correggeranno immediatamente e vi diranno che, al contrario, pare che siano stati i francesi a “rubare” il termine brioscia per poi francesizzarlo, e non viceversa.
E tuppo a cosa si riferisce? Il tuppo è quella piccola protuberanza che caratterizza la forma della brioscia ed è anche il nome dello chignon basso, l’acconciatura da signora.
Avete due alternative per gustare la vostra brioche: o la tagliate a metà, e la farcite con abbondante granita o gelato, oppure prendete una coppa di granita o gelato a parte e, per prima cosa, spezzate il tuppo e lo tuffate nella coppa. Qualsiasi altro modo di mangiare questa prelibatezza sarà considerato illegale!
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