I cappelletti in brodo sono un piatto tipico delle vigilie nel periodo natalizio in Emilia Romagna (ma sono diffusi anche in Umbria e nelle Marche). Si tratta infatti di una pietanza che rientra nell’idea di mangiare magro, sebbene questo, a differenza di altri piatti che fanno parte della tradizione culinaria italiana in questi contesti, è a base di carne.
I cappelletti vengono chiamati così per la loro forma peculiare, che assomiglia a un piccolo cappello: vengono formati infatti da una sottile sfoglia di pasta all’uovo che viene ripiegata opportunamente, racchiudendo un ripieno a base di carne macinata e altri ingredienti.
Il brodo che si usa nei cappelletti in brodo è solitamente un brodo a base di carne, ma noi ve lo proponiamo in una variante vegetale, in cui i cappelletti vengono bolliti al suo interno, in modo che la base del brodo venga a contatto con la carne macinata del ripieno ben prima di trovarsi insieme nel piatto.
Il grosso dell’impegno, quando parliamo di cappelletti in brodo, è richiesto proprio nella composizione della pasta. La sfoglia viene ritagliata a quadretti al cui interno, come detto, va il ripieno. Tuttavia, ricorrendo a un raviolatore, avrete la possibilità di sbrigarvi (il che torna utile se dovete prepararne una grande quantità) e soprattutto di ottenere dei cappelletti tutti uguali e ben sigillati. È fondamentale infatti che i cappelletti non si aprano durante la cottura.
Il raviolatore è un attrezzo su cui viene posta dapprima una sfoglia di pasta all’uovo, in seguito il ripieno e poi si chiude tutto con un’altra sfoglia: passandoci sopra il matterello, otterrete dei cappelletti ben sigillati e perfettamente suddivisi tra loro.
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