La moussaka non è semplicemente un piatto greco, ma è il piatto greco per eccellenza, quello più conosciuto anche da chi sa poco o nulla della tradizione culinaria della grande Grecia, culla di democrazia, filosofia e astronomia. Tuttavia, con alcune variazioni, questa pietanza si prepara non solo in tutto il mondo – laddove sono presenti folte comunità di migranti o come ricetta standardizzata nei ristoranti greci (spesso con un po’ meno aglio) – ma anche in Turchia, in altri luoghi del Medio Oriente e in parte dei Balcani.
Si tratta di un pasticcio al forno formato da vari strati di verdure (non possono mancare melanzane e patate), una specie di ragù speziato, con tanto aglio, a base di carne macinata di agnello, e della besciamella.
La ricetta, così come la conosciamo oggi, è stata codificata negli anni ’20 da Nikolaos Tselementes (che ha comunque previsto anche una variante senza carne per le vigilie religiose ortodosse), però ha chiaramente delle basi tradizionali. In generale non mancano le varianti, e anche in Grecia non sempre si usa la carne di agnello, ma a volte si usa il vitello.
La particolarità della preparazione della moussaka consiste nella lunghezza della ricetta, ma non ci sono difficoltà di sorta. Bisogna infatti preparare gli strati uno per uno: se per gli ortaggi si tratta solo di tagliarli a fette e disporli conditi, c’è questa specie di ragù che si prepara con la carne macinata e naturalmente la besciamella – sebbene potete usare quella pronta e abbattere un po’ i tempi.
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