I rabaton sono gnocchi piemontesi che vengono bolliti nell’acqua di cottura delle bietole e poi vengono cotti in forno.
Sono tipici dell’intera regione Piemonte, tuttavia vengono consumati in gran parte in provincia di Alessandria, spesso come piatto della domenica, sebbene siano nati probabilmente come piatto “povero”, discendente dalla tradizione contadina. E come accade per diversi piatti di questa tradizione, sono al tempo stesso una ricetta di recupero che consente di riutilizzare gli avanzi e naturalmente una preparazione vegetariana.
Per preparare i rabaton non vi occorre nessun attrezzo specifico in cucina. La preparazione consiste infatti nello sbollentare delle bietole (o, in alternativa, degli spinaci o delle verze), che poi vanno composte in polpette dalla forma allungata insieme ad altri ingredienti: le uova che fungono da collante, la farina e il pangrattato che danno consistenza, gli aromi che contribuiscono al sapore e soprattutto al profumo.
Dicevamo: questi gnocchi di nome rabaton vengono poi bolliti nell’acqua di cottura delle bietole, che intanto ha assunto la funzione di una sorta di brodo vegetale, per poi essere cotti in forno con una spolverizzata di parmigiano, l’aggiunta di nuove spezie (la salvia) e qualche fiocco di burro affinché si mantengano morbidi mentre vengono gratinati.
Naturalmente il piatto non è adatto a coloro che sono intolleranti al lattosio, a chi presenti allergie o intolleranze al singolo ingrediente, e a chi è vegano.
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