Lo stufato di vitello è un secondo piatto molto gustoso comune a diverse tradizioni gastronomiche regionali italiane. In realtà può essere infatti preparato anche con altri tipi di carne, l’importante è che si tratti di pezzetti e non di straccetti o fettine.
La carne dello stufato va cotta a fuoco lentissimo: l’ideale sarebbe farlo in una pignatta in terracotta, perché consente di continuare lievemente la cottura anche a fornello spento, mantenendo la pietanza calda. In assenza di una pignatta potete usare una casseruola in metallo, ma non è la stessa cosa.
La realizzazione dello stufato di vitello si basa sul rosolare il classico soffritto con carota, cipolla e sedano quasi insieme alla carne e poi far cuocere il tutto, con un po’ di polpa di pomodoro o pomodori pelati spezzettati a mano, insieme a del brodo vegetale aggiunto mano a mano. In pratica, quando il brodo viene assorbito dagli ingredienti o evapora, rimpinguate. Scegliete voi il livello in cui il piatto deve presentarsi fluido.
Per accompagnare il pasto con lo stufato di vitello, scegliete pure un buon vino rosso corposo, magari lo stesso che avete usato per sfumare la carne. C’è chi preferisce il vino bianco, perché il vino rosso scurisce la carne, per cui fate nel modo che vi sembra più appetitoso. Tra le varianti trovate anche lo stufato di vitello alla birra, che rappresenta una possibilità interessante.
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