L’Italia è un posto meraviglioso, fra le altre cose, anche per le sue tradizioni culinarie, e per la diversità di gusti e sapori che si possono incontrare lungo tutta la penisola.
Ogni regione, addirittura ogni città, ha le sue ricette tipiche, i suoi usi e costumi, e per le feste, in particolar modo, questo melting pot culinario trova il suo apice. Tra le tante leccornie del mese di dicembre oggi parliamo delle Nipitiddata, dolcetti tipici della tradizione messinese che si preparano l’8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata Concezione.
Spesso, italianizzandolo, il dolce viene chiamato anche Nepitillata, ma noi preferiamo mantenere la sua dicitura originale; parliamo di un guscio di pasta frolla, con un ripieno golosissimo a base di fichi secchi, noci, mandorle, spezie, marmellata e cioccolato. Ingredienti che sembrano richiamare quelli del Buccellato o della Spongata.
La Nipitiddata ha una tradizione davvero molto antica, addirittura, secondo qualcuno, risalente persino al periodo greco e romano. Ogni famiglia ha ovviamente la sua versione, che tramanda di generazione in generazione. Curiosa è anche la simbologia che sta dietro al dolce, visto che il ripieno simboleggerebbe la maternità della Vergine Maria, dal momento che i dolcetti di schiudono durante la cottura, rivelando il ripieno, un segno beneaugurante che preannuncia proprio la nascita del Bambin Gesù.
La ricetta non è fra le più semplici, ci sono diversi passaggi, ma con un po’ di pazienza e di buona volontà si può provare a realizzare questi gustosi dolcetti di ispirazione natalizia.
Cosa ne pensi?