Il pollo tikka masala è un piatto d’origine indiana, anche se la madrepatria del Commonwealth talvolta lo rivendica come proprio.
Può darsi che l’abbiamo gustato in diversi ristoranti indiani in Italia o comunque nei nostri viaggi in Europa: come spesso accade, lontano dall’India questo piatto viene in un certo senso standardizzato ed “edulcorato” in modo da incontrare i palati europei (per questo potrebbe capitarvi che il pollo tikka masala abbia lo stesso medesimo sapore in due ristoranti differenti del Belpaese).
Ne esistono alcune varianti: c’è per esempio il tikka masala vegan, in cui non si usa il pollo, così come non si usa né la panna fresca né lo yogurt greco, altrimenti la ricetta non sarebbe affatto cruelty free. C’è chi aggiunge del riso basmati bollito come contorno o per fare la “scarpetta” con la salsa una volta terminato il pollo nel proprio piatto.
Talvolta il pollo tikka masala viene erroneamente confuso con il pollo al curry, che è una ricetta molto più semplice e veloce (anche questa però molto standardizzata ed edulcorata), in cui c’è il curry – che è una spezie che comprende alcune altre che compaiono nel pollo tikka masala, come il cumino e la curcuma – e naturalmente la mela per conferire una sorta di nota agrodolce alla preparazione.
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